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costruzione

Charlotte Bara fece costruire il teatro San Materno sulla pianta di una vecchia chiesa romanica, dove amava danzare nel perimetro dove sorgeva l'antica abside.

Il Teatro San Materno è la prima e più conosciuta opera di Weidemeyer eseguita ad Ascona. Commissionato dal sig. Paul Bachrach per la figlia Charlotte Bara, il Teatro doveva rappresentare un "Tempio per le manifestazioni artistiche nello spirito della scuola di danza". L'edificio è il primo teatro da camera dell'epoca moderna in Svizzera. La struttura multifunzionale ha influito sulla sua architettura. In esso si dovevano svolgere spettacoli di danza, rappresentazioni teatrali e concerti. Inoltre esso doveva servire come palestra per l'esercitazioni della scuola. Gli allievi potevano infatti alloggiare in camere ammobiliate situate al piano superiore dello stabile. La grande terrazza veniva usata per esercizi di danza all'aperto. Charlotte Bara danzò e organizzò spettacoli dal '28 al '58.


collocazione

Il teatro San Materno di Ascona, costruito nel 1928 dall'architetto Carl Weidemeyer (Brema 1882 - Ascona 1976) su incarico del padre della danzatrice mimica Charlotte Bara (1901-1986) e successivamente ceduto dalla stessa Bara al Comune di Ascona, è uno dei migliori esempi di architettura razionalista esistenti sul territorio del Cantone Ticino; inoltre è il primo teatro "da camera" edificato in Svizzera seguendo criteri costruttivi moderni.

Il teatro è un edificio significativo per la storia del nostro Paese. La sua architettura razionalista, che contrasta con il gusto tradizionale della nostra regione, ne fa un esempio concreto della cultura che si sviluppò tra l'inizio del Novecento e la seconda guerra mondiale, quando il Ticino ed Ascona in particolare divennero rifugio e residenza di una folta colonia di pensatori, scrittori, musicisti, artisti stranieri e svizzeri.

Il teatro è collocato ai piedi del Monte Verità di Ascona tra il cimitero comunale ed il castello di San Materno che divenne, a partire dal 1919, la dimora di Charlotte Bara.


charlotte bara

La danzatrice, figlia di un ricco industriale, era in quel periodo quasi al culmine di una brillante carriera in cui il nuovo linguaggio teatrale e scenico trovava piena espressione anche nella danza, in perfetta consonanza con lo spirito innovatore delle più vivaci avanguardie artistiche di quel fervido periodo.

Nel 1927 Charlotte Bara decise di fondare una scuola di danza, teatro e canto e quindi di costruire un teatro che doveva soprattutto servire agli allievi della scuola.

carl weidemeyer

Il compito di progettare l'edificio venne affidato all'architetto germanico Carl Weidemeyer che si stabilì da quel momento ad Ascona.

Carl Weidemeyer si laureò in architettura alla Baugewerbeschule di Brema nel 1901, dopo di che riprese gli studi in pittura precedentemente abbandonati per assecondare la volontà del padre che lo voleva attivo in campo edilizio. Partecipò quindi come pittore e decoratore al gruppo culturale di Worspswede che perseguiva un moderno gusto naturalistico. Dopo varie esperienze nella pittura e nell'arte applicata si dedicò all'architettura nel periodo tra le due guerre orientandosi in senso razionalista sotto l'influenza di Heinrich Tessenow.

In Ticino Weidemeyer, assieme ad Emil Fahrenkamp che nel 1928 progettò l'Hotel Monte Verità di Ascona, fu tra gli animatori del primo dibattito sul ruolo e l'impatto che l'architettura moderna aveva sul territorio e l'ambiente costruito. Le sue case a tetto piano e di forma semplice, come casa Tutsch ad Ascona-Ronco del 1929 (oggi profondamente rimaneggiata), casa Mez ad Ascona del 1930 (demolita nel 1972), casa Oppenheimer a Moscia del 1936, suscitarono vive reazioni tra la popolazione ticinese, ostile soprattutto all'impiego del tetto piano.

stile

Il teatro San Materno è un edificio a tetto piano di stile molto rigoroso, che giustifica così in tutte le sue parti il materiale con cui è costruito: il cemento armato. Le vaste finestre danno all'edificio un carattere di luogo di studio.

Tutta l'opera ha nei prospetti un aspetto estremamente dinamico. Il balcone corre lungo tutta la facciata e segnala con una curva la porta laterale che dà sulla scena. Ma la pianta dell'edificio rivela immediatamente la sua derivazione dallo schema classico di una piccola basilica romanica. Sono ben visibili abside, navata e vestibolo: solo che nel San Materno si vive la successione dei vani in senso inverso entrando dall'abside, che funziona da vestibolo. Questo schema richiama simbolicamente la pianta del castello di San Materno acquistato dal padre di Charlotte Bara e divenuto dimora della danzatrice, nel quale si trova inglobata una chiesetta romanica.

Il teatro San Materno è stato iscritto nell'elenco dei beni culturali tutelati dal Cantone nel 1995.


Le foto storiche presenti in questa pagina sono di proprietà dal Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona. L'utilizzo da parte di terzi è vietata.